Aumento delle tasse di circolazione, Les Routiers Suisses appoggia il referendum
 

Il comitato della Sezione Ticino e Moesano de “Les Routiers Suisses” ha deciso di sostenere, unitamente all’Automobile Club Svizzero - Sezione Ticino, il referendum promosso dai Giovani Liberali Radicali Ticinesi e dai Giovani dell’Unione Democratica di Centro contro l’aumento dell’imposta di circolazione.
Il comitato sosterrà i due movimenti giovanili nel lancio della raccolta firme (ne occorreranno 7mila). "Un ulteriore aumento della tassa è ingiustificato oltreché inappropriato", sostiene l'associazione, che aggiunge: "Il Ticino ha già la tassa di circolazione tra le più alte in Svizzera. Ci chiediamo quindi perché a doverci rimettere siano sempre e solo gli automobilisti e i detentori di veicoli
pesanti”.
 

E il TCS? – Alain Bühler (GUDC) e Fabio Käppeli (GLRT)
In questi giorni, i movimenti giovanili del PLRT e dell’UDC Ticino sono impegnati nella raccolta firme per il referendum contro l’aumento dell’imposta di circolazione fino al 5%. Un’azione in favore degli automobilisti ticinesi che, già oggi, pagano l’imposta di circolazione più cara della Svizzera e che, pur detenendo un reddito medio pro capite tra i più bassi della Svizzera, si
ritrovano a doversi addossare un ulteriore aggravio. Non solo, con il motto “Basta aumenti dell’imposta di circolazione” i GUDC e i GLRT hanno deciso di lanciare un messaggio chiaro all’indirizzo del Consiglio di Stato e della politica: non sono più accettabili ulteriori aumenti di imposte, tasse, bolli e balzelli, fintanto che il Cantone non ridurrà la spesa pubblica. Un esercizio che, finora, non è mai stato effettuato fino in fondo. Prova ne è il fatto che il 2015 sarebbe dovuto essere l’anno del pareggio dei conti, secondo la Road Map del 2012, mentre invece ci ritroviamo ancora un indefinito disavanzo. Riteniamo, infatti, che i cittadini ticinesi non debbano più pagare per l’inamovibilità della politica e che, se il Cantone vuole finanziare nuovi progetti per altro discutibili, debba trovare i fondi all’interno del Cantone tagliando la spesa pubblica.
Nella prima settimana di raccolta firme, le sottoscrizioni in nostro possesso sono già 1’500, e con il sostegno delle sezioni ticinesi dell’Automobile Club svizzero (ACS) e di Les Routiers Suisses siamo fiduciosi di raggiungere il numero necessario al fine di permettere ai ticinesi di decidere se questo ennesimo aumento sia giusto o meno.
C’è purtroppo un silenzio, per noi del tutto incomprensibile, da parte della sezione ticinese del Touring Club Svizzero (TCS) in merito a questo importante referendum. Peraltro, molti dei loro soci, proprio parte di quegli automobilisti interessati dall’aggravio, stanno firmando in massa i nostri formulari e una presa di posizione ufficiale da parte dell’associazione che lo scorso 13.11.2014 ha pubblicato un articolo titolato “In questi Cantoni pelano gli automobilisti”, sarebbe auspicabile.
In attesa di una presa di posizione ufficiale del TCS Ticino, invitiamo tutti i cittadini a voler firmare subito il referendum ai seguenti indirizzi web:
www.gudc-ti.ch
www.glrt.ch

Per il comitato “Basta aumenti delle tasse di circolazione”
Alain Bühler, Presidente GUDC TI
Fabio Käppeli, Presidente GLRT

Referendum riuscito, "i Ticinesi dicono no al "tassa e spendi"

BELLINZONA - I Giovani Liberali Radicali Ticinesi e i Giovani UDC esultano per la riuscita del referendum contro l'aumento dell'imposta di circolazione, forte di 13'055 firme valide. "Siamo sempre stati chiari sulla questione" spiegano in un comunicato stampa: "il referendum è, sì, contro l’ennesimo aumento dell’imposta di circolazione, ma non solo: la nostra assoluta contrarietà, come quella dei cittadini firmatari, si estende a tutte la politiche “tassa e spendi” dell’attuale Governo".
L'Esecutivo cantonale, a giudizio dei due gruppi giovanili, "ha dato grande prova d’incapacità nel gestire il continuo aumento della spesa pubblica, e che per finanziare nuovi progetti, invece di tagliare le uscite, preferisce fare ciò che gli riesce meglio: trovare nuove entrate".
A rovinare la festa del comitato referendario c'è la decisione di fissare la data della votazione per il prossimo 14 giugno. "Non possiamo che essere profondamente amareggiati in quanto si vuole deliberatamente disattendere a quanto imposto dalla Legge sull’esercizio dei diritti politici, ossia, che la votazione sull’oggetto del referendum deve avvenire entro sessanta giorni dalla pubblicazione sul foglio ufficiale della sua riuscita (art.146), ma ,soprattutto, si vuole trascurare il diritto di 13'055 cittadini ticinesi che vogliono poter dire la loro subito su un tema così importante".
Si poteva tranquillamente votare l'8 marzo, secondo GLRT e GUDC: mancano 28 giorni alla data limite per la consegna del materiale di voto ai cittadini. "E in ogni caso riterremmo più corretto che sia l’Esecutivo attuale, e non quello che si insedierà dopo il mese di aprile 2015, a difendere l’oggetto in votazione, visto che è figlio delle attuali politiche che, vogliamo ben sperare, non verranno portate avanti dal prossimo Esecutivo che entrerà in carica".