No ai semafori sul Piano di Magadino
La Sezione Ticino e Moesano delle Routiers Suisses sostiene il referendum contro la decisione del Gran Consiglio
A metà dicembre, il Gran Consiglio ticinese ha approvato un credito di 3.3 milioni di franchi per sostituire le rotonde del Piano di Magadino con dei semafori. L’obiettivo dichiarato è di risolvere i disagi creati dal traffico. Tuttavia, a seguito di questa decisione, un comitato interpartitico ha lanciato un referendum per opporsi a questo progetto. La Sezione Ticino e Moesano delle Routiers Suisses ha deciso di aderire al comitato e di sostenere la raccolta delle firme necessarie.
La Sezione Ticino e Moesano contesta la decisione del Gran Consiglio, e ritiene che questi 3.3 milioni di franchi siano uno spreco inutile di soldi pubblici. Solo qualche anno fa si sono investiti oltre 10 milioni per la costruzione delle rotonde, e ora si sceglie di fare marcia indietro e di reinstallare i semafori. Ma quando il Governo ha deciso di costruire le rotonde si volevano sostituire proprio i vecchi semafori, che creavano lunghi tempi d’attesa e ingorghi. Il cambio di strategia indica che in Governo non hanno le idee in chiaro su come procedere. Si preferisce andare a tentativi, e intanto si spendono i soldi pubblici.
L’installazione dei semafori potrebbe indurre molti utenti della strada a modificare i propri percorsi, e ciò andrebbe a creare del traffico supplementare in altre zone del Piano di Magadino, in particolare la tratta parallela sull’altro lato del Piano. In questo caso, sarebbe ancora una volta la popolazione residente a rimetterci, dato che i disagi aumenterebbero, per non parlare dell’inquinamento e dei rumori.
Le rotonde si sono dimostrate anche più sicure rispetto ai semafori. Il rapporto MEVISA dell’Ufficio Prevenzione Infortuni (UPI) sostiene che l’installazione di rotonde, zone 30, corsie ciclabili e limitazioni di velocità sono le misure più utili per migliorare la sicurezza stradale.
L’avallo del credito si dimostra una scelta poco lungimirante: nel 2020, con l’apertura della galleria di base del Ceneri, i tempi di percorrenza tra Sopra e Sottoceneri diminuiranno notevolmente, e lo stesso Governo ticinese prevede un raddoppio del volume di passeggeri sulla tratta Bellinzona-Locarno. Inoltre si passerà da 6'000 a 14'000 pendolari che si sposteranno in treno, e il traffico stradale diminuirà.
L’unica vera soluzione per decongestionare il traffico sul Piano di Magadino è la realizzazione del collegamento veloce A2-A13, ma il progetto dovrebbe concretizzarsi soltanto nel 2030. La politica cantonale dovrebbe quindi investire le forze (e le risorse finanziarie) per sostenere quest’opera, e non per installare semafori là dove ci sono delle rotonde, create per sostituire semafori.
Per tutte queste ragioni, la Sezione Ticino e Moesano invita i cittadini ticinesi a firmare, far firmare ad amici e conoscenti il referendum e a ritornare tempestivamente i formulari all’indirizzo indicato!